Maria Cristina ci porta dall'altra parte del mondo, in Australia, per raccontarci del viaggio fatto insieme a suo figlio Jack sul Munda Biddi Bike Trail, un itinerario tutto da scoprire!
Testo e foto di Maria Cristina Merloni

La nostra prima avventura di famiglia, il primo viaggio in bici insieme. E che viaggio! Abbiamo pedalato con orgoglio, uno dei bike trail piú lunghi del pianeta. Con le bici a pieno carico, i 15 giorni tra le foreste di eucalipti sono stati gagliardi, a volte ruvidi, ma tutti indimenticabilmente selvaggi.
Quando venne inaugurato, nell’aprile del 2013, il Munda Biddi Bike Trail con i suoi 1000 e più chilometri da Mundaring ad Albany, era il percorso di bike offroad più lungo al mondo. Pochi mesi prima mi trovavo a Perth insieme a mio figlio Jack. Lui vive lì, mentre io abito ancora dove sono nata, in Italia. Amiamo entrambi lo sport e i grandi spazi e si accese spontaneamente in noi l’idea di pedalare insieme l’intero tracciato del Munda Biddi. Riusciremo a realizzare il nostro intento solo molti anni dopo. Per entrambi la prima esperienza ciclistica in autosufficienza, ma soprattutto un viaggio di famiglia molto, molto particolare.
Mundabiddi è una parola aborigena che significa “sentiero attraverso la foresta”, secondo la lingua locale Noongar.
Primo settore: il battesimo di fuoco
L’Australia mi piace moltissimo e appena posso raggiungo mio figlio Jack a Perth, spesso portandomi la bici dall’Italia. Nel novembre 2019 abbiamo deciso entrambi di dedicare le nostre vacanze al Munda Biddi: due settimane per il Trail e una settimana per il mare, ad avventura conclusa. Così, appena atterrata a Perth, la giornata è dedicata al set-up della bici e alla preparazione dei bagagli.
4/11 – prologo Perth, Maylands – Mundaring Weir km 44
Il giorno successivo partenza di buon mattino per raggiungere il Northern Terminus del Munda Biddi a Mundaring, con una breve tappa di avvicinamento, per testare assetto di viaggio, tenda e cucina. Le nostre bici sono belle cariche e ce ne accorgiamo subito nelle rampe che salgono sulla collina vicine a Perth, dove parte il Trail. La mia bici pesa poco meno di 30 kg, quella di Jack una decina in più. Ma vedere lo skyline di Perth dall’alto ed assaporare i primi 7 km del Munda Biddi è già una grande ricompensa.
5/11 – tappa 1 Mundaring Weir – Wungong Hut km 70
Il Munda Biddi mette i bikers in contatto autentico e profondo con la parte più selvaggia del Western Australia: il bush, le foreste di eucalipto, gli incontri quotidiani con gli animali selvatici, soprattutto canguri e emu. Apprezziamo fin da subito la continuità dell’immersione in natura, le parti stradali sono pressoché assenti. Il percorso è disegnato con varietà e alterna tratti di single trail, strade bianche di foresta, insieme alle caratteristiche strade di ghiaia rossa il “pea gravel”.
6/11 – tappa 2 Wungong Hut – Dwellingup km 82
Il Serpentine Reservoir, il primo grande parco nazionale che attraversiamo, ci dà il benvenuto con una famigliola di canguri, alcuni scattanti wallaby e con un gruppetto di arzilli emu. Oltre alla fauna capita anche di imbattersi nelle “diversion”, i cambiamenti di percorso dovuti ai bushfire, gli incendi programmati; in questi casi pedaliamo su sentieri alternativi, segnalati da Munda Biddi Trail Foundation, che monitora e aggiorna costantemente il tracciato con una sorprendente efficienza.
Dopo una prima parte tutta nella foresta il percorso esce in zone campestri, tangendo la diga di Dandalup e il piccolo villaggio di Dwellingup, dove cominciamo a prendere confidenza con i pub del Great Southern e con i rispettivi assortimenti di birra.
8/11 – tappa 4 Lake Brockman – Collie km 89
Ma occorre tenere alta la concentrazione, i primi giorni di Trail sono conosciuti come il “battesimo di fuoco del Munda Biddi”. Mi rendo subito conto di avere sottostimato la durezza del percorso, un incessante saliscendi tra le foreste di eucalipto, che viste da Perth sembravano un bosco esteso ma innocuo. I passaggi su strada sono accuratamente evitati, siamo immersi nella natura completamente e in continuità. Il fruscio ai lati del sentiero ci avverte dei canguri nei paraggi, anche loro saranno di compagnia quasi ogni giorno.
Secondo settore: nel regno dei giant Karri
9/11 – tappa 5 Collie – Boyanup km 75
Cominciamo ad ambientarci e a trovare il giusto ritmo di viaggio. La sveglia è al mattino prestissimo: ce la regala un concertino fatto dai richiami degli uccelli, che ha il suo apice al sorgere del sole. Realizziamo gran parte del percorso al mattino, anche per combattere il caldo, mentre la costante ombra degli immensi alberi ci ripara dal solleone. Il percorso è sempre aperto ma primavera e autunno sono le stagioni migliori, anche per il minor rischio di incendi.
10/11 – tappa 6 Boyanup – Nannup km 72
Questa parte centrale del Munda Biddi è stata per noi la più spettacolare. E’ qui che la foresta dei Karri, i grandi eucalipti, si fa maestosa e sterminata. Avanziamo verso sud, costantemente abbracciati da questo bosco primordiale. Percepiamo un senso di immensità e sconfinatezza, in un ambiente che, pur nella sua severità, si dimostra ogni giorno più “accogliente”. Sarà anche per merito dei fiori che costellano il sentiero: man mano che ci spingiamo a sud la loro coltre aumenta e aggiunge nuove energie alla nostra pedalata.
11/11 – tappa 7 Nannup – Manjimup km 83
Incastonato tra le foreste come un gioiellino, incontriamo il piccolo villaggio di Donnelly River. Il suo store dallo stile vintage è circondato da emu, canguri e pappagalli, che se la spassano allegramente tra terrazza e giardino. Qualche casetta è sparsa tra gli alberi, niente TV, telefono, connessione internet. Ritmi e spazi così umani da essere ormai rari come l’oro. Come i deliziosi cakes dello store, freschi di giornata.
12/11 – tappa 8 Manjimup – Pemberton km 84
Il Munda Biddi è segnalato meticolosamente. Ad ogni cambio di direzione (e sono tantissimi) una palina gialla con freccia blu, discreta ma visibile, indica la giusta direzione. Tuttavia questa è l’unica informazione in loco: non ci sono indicazioni di posizione, segnali di distanze relative o assolute. Sono perciò indispensabili le 9 mappe che illustrano tracciato, punti acqua, servizi disponibili, info sui villaggi in prossimità. Utile la traccia gpx per una conferma della giusta percorrenza.
Terzo settore: verso l’Oceano
13/11 – tappa 9 Pemberton – Northcliffe km 43
Cominciamo a desiderare ardentemente il mare… ma ancora possiamo solo immaginarlo! Lungo il percorso incontriamo invece un Karri molto famoso, il Gloucester Tree che troneggia nel parco naturale omonimo. L’albero è arrampicabile grazie a una sequenza di pioli che si dispiegano lungo il fusto e non ci facciamo sfuggire l’occasione di salire fino a 58 metri di altezza. Appena ripartiti in bici ci aspetta un bellissimo flow trail con tornanti e gobbette. Siamo in fiducia e ci siamo quasi dimenticati di avere sotto il sedere due bici da decine di chili!
14/11 – tappa 10 Northcliffe – Fernhook Falls km 70
Puntando a sud ovest il Trail si inoltra in un territorio molto aspro e selvaggio. Durante i 50 km fino a Yrra Karta Hut, dove facciamo sosta pranzo, il sentiero si apre in radure dove sembra davvero di essere agli albori della civiltà. A proposito di umani, lungo il percorso abbiamo incontrato solo una manciata di biker e non tutti in pista per il Munda Biddi completo, ma solo per alcuni segmenti. Gli incontri sono sempre molto graditi e tra larghi sorrisi si perde volentieri più di qualche minuto in chiacchiere e scambi di informazioni.
15/11 – tappa 11 Fernhook Falls – Walpole km 62
Finalmente ammiriamo l’Oceano dalla vetta di Mount Frankland, un’altura in granito di 411 m che circonda 31000 ettari di foreste, immensitudine e sperdutezza. La discesa verso la costa prevede diversi tratti di sabbia dove la bici affonda, tra le nostre imprecazioni… Così arriviamo stanchissimi nella bellissima baia di Walpole, ma il campeggio sul mare ripaga ogni pedalata compiuta sin qui.
16/11 – tappa 12 Walpole – Booner Mundak Hut km 55
Il giorno del nostro ultimo campo tendato nel bush, ci concediamo una cenetta speciale davanti al bosco che si sta assopendo, proprio come noi. Tutt’intorno una gamma di colori pastello e ovattati silenzi che non si dimenticano.
Tutte Hut che costellano il Munda Biddi sono state una gradita sorpresa: si tratta di aree campeggio gratuite distribuite con regolarità, provviste di servizi igienici, capanne di riparo e grandi tank per la raccolta acqua piovana. Un aiuto formidabile soprattutto per i beginners dei trail in autosufficienza, proprio come noi.
17/11 – tappa 13 Booner Mundak Hut – Denmark km 84
Ed eccoci presso le spiagge iconiche a ridosso dell’Oceano: Green Pools, Elephant Cove e Light Beach. Il Trail le collega grazie a un sentiero memorabile, tra scorci a picco sul mare e ghirigori nelle dune verdi. Così decidiamo di fermarci nel paesino costiero di Denmark per un giorno di meritato riposo, dove ci concediamo cibo abbondante, degustazioni di chardonnay nelle curatissime farm della zona e una serata in una famosa birreria artigianale. Per prepararci a dovere per l’ultima tappa e al traguardo, che abbiamo desiderato con tutte le nostre forze fin dalla partenza.
18/11 – giorno di riposo Denmark
Epilogo: Albany Southern Terminus
19/11 – tappa 14 Denmark – Albany km 74
“Dai che è fatta, ad Albany ora ci arriverei anche in ginocchio”, aveva detto ieri Jack. Non c’è stato bisogno, ci siamo arrivati con le nostre bici pesantissime, e ovviamente pieni di orgoglio. John, conosciuto il giorno prima a Denmark si era offerto di portarci i panniers fino ad Albany con il suo van ma abbiamo declinato, “squadra che vince non si cambia”. Albany é stata raggiunta come la nostra immaginazione aveva osato sperare, con gioia e sorrisi generosi, anche per la relativa facilità di questa tappa finale. La abbiamo percorsa in compagnia di Christine, anche lei partita da Perth qualche giorno prima di noi e agganciata on the way. Un bel terzetto che è arrivato gioiosamente al capolinea, e questa è stata un’ottima scusa per moltiplicare le birre e la festa al Southern Terminus e poi tra le vie di Albany, fino a tarda sera.
PS siamo stati una famiglia-on-trail, ma soprattutto degli efficientissimi compagni di viaggio! Abbiamo avuto i nostri momenti difficili, ma li abbiamo risolti come fa una squadra. I ruoli abituali si sono dissolti e trasformati in nuove alchimie: quando Jack si è mostrato perplesso, sono stata io a prendere l’iniziativa; quando io ero un po groggy, è stato lui a fare da locomotiva. Questo viaggio è stato una sorpresa, una nuova pagina che si è aperta e dove vogliamo scrivere altre avventure.

Pianificare il viaggio
In rete si trovano le sufficienti informazioni per pianificare il trail anche dall’Italia. Il sito di Munda Biddi Trail Foundation
La mappa interattiva per segmentare in tappe il percorso
Il gruppo Facebook dei riders del Munda Biddi, ottimo per chiedere info in tempo reale.
Realizzare il Munda Biddi Bike Trail è economicamente accessibile. Se si prenota il biglietto aereo per tempo, le spese in Australia possono essere contenute, in quanto tutte le hut del Trail sono gratuite, e occorre provvedere soltanto agli approvvigionamenti alimentari. Per rientrare a Perth da Albany ci sono corriere di linea che caricano le bici, ma vanno prenotate con qualche giorno di anticipo.
Contatti per informazioni:
Maria Cristina Merloni Mail: cristina.merloni@gmail.com