Se pensi per la prima volta al tuo viaggio in bici proverai emozioni positive, ma anche un vago senso di ansia e, diciamocelo, paura.
E’ normale.
Sopratutto se sei alle prime armi, è assolutamente normale avere paura. Essere da soli te e la bici e l’ignoto davanti può essere eccitante, ma sappiamo che gli imprevisti sono dietro l’angolo.
A pancia piena si ragiona meglio
Sembra una banalità, ma spesso i momenti di down coincidono con la fame. Il cervello va in risparmio energetico e ti spinge a fare la cosa più ragionevole: fermarsi e tornarne a casa.
In viaggio starai per molte ore di fila sulla bici ed è fondamentale mangiare, praticamente ogni ora. Le calorie se ne vanno, gli elettroliti spariscono e il tuo corpo incomincerà ad inviarti i segnali di resa. Combatti questa sensazione mantenendo le calorie a bada e concediti qualche snack preferito, perché tanto li brucerai subito.
La noia
Pedalare è di per sé un movimento noioso: mantieni una rotazione costante e non è che puoi fare granché oltre ad andare avanti. Specialmente su quei rettilinei infiniti o su strade asfaltate che non c’ hanno molto da dire, la noia ti cresce dentro fino a diventare scontento e frustrazione.
Prima di partire, scaricati degli audio libri o dei podcast belli lunghi, combatti la ripetizione ascoltando qualcosa di bello, stando comunque attento alla strada. Puoi anche optare per una cassa piccola Bluetooth per non avere le cuffie se sei su tratti in cui c’è la possibilità di incrociare macchine.
Tenendo comunque alta l’attenzione sulla strada, concentrati anche su quello che ti sta attorno. D’altronde sei dove non pensavi mai di poter essere, sulla tua bici in mezzo alla natura: cogli l’attimo e prova a notare tutto quello che durante la vita normale non puoi.
La fatica
Quante volte su una salita particolarmente difficile, lunga e con pendenze fuori di testa ho pensato: “ma chi me l’ha fatto fare, maledetto me e tutte le mie idee stupide?” Ogni volta.
Quando le gambe incominciano a bruciare e sei al sesto giorno di viaggio, il pensiero di dover fare un’altra salita ti fa venire voglia di prendere la bici e buttarla giù da un burrone.
Un piccolo trick è quello di non guardare davanti. Per la prospettiva ottica le salite sembrano sempre più prendenti di quello che in realtà sono, e la visione di un muro davanti a te può scoraggiarti più di un branco di cinghiali. Guarda il manubrio, guarda la ruota, guarda la strada che passa, ma non guardare sempre avanti.
Non guardare nemmeno la pendenza o quanta salita manca sul tuo ciclocomputer: quando finirà, finirà.
Dopo un’oretta invece butta uno sguardo indietro e pensa a quando eri là sotto su quel tornante e invece sei già quassù: cosa vuoi che siano altri 10 chilometri di salita?
La paura
Specialmente quando il sole va giù e sono lontano dalla meta, o quando pianto la tenda non nel posto dove avrei preferito la paura arriva strisciante.
La soluzione è distrarsi con cose manuali e cose su cui hai il controllo. Metti a posto quel bullone che hai notato un po’ allentato. Metti meglio i vestiti nella borsa dietro. Guarda la mappa e crea delle strategie per il giorno dopo. Trova un totem che ti faccia passare la paura.
Per me, stupidamente, è il mio Leatherman, cioè il coltello multiuso. Quando ogni ragionamento razionale non fa più alcun effetto, sapere che ho questa lama che uso praticamente solo per tagliare la pizza mi fa sentire più sereno.
Il brutto tempo
Certo, niente ti fa andare fuori di testa come stare 4 ore sotto la pioggia. Tieni da conto che non è che lo devi fare per forza: se la situazione è pericolosa, cerca un riparo, magna uno snickers e aspetta che diminuisca.
In un viaggio in Norvegia sono stato letteralmente dentro una nuvola bagnata per 8 ore. Ero completamente fradicio e non vedevo niente, in uno dei punti poi che dovevano essere i più belli tra le montagne. L’ho risolta concentrandomi, pensando alla strada del giorno prima, trovando immagini e il bello anche in quella situazione, pompandomi l’ego: alla fine in quel momento ero l’unico al mondo in quella strada abbastanza bravo da stare in bici in una situazione avversa.
Sembra molto stupido, ma anche tirarsi le pose in quei momenti aiuta.

La concentrazione
Il focus è comunque essenziale quando pedali. La concentrazione aumenta sensibilmente le tue performance e ti permette di mantenere il controllo in qualsiasi situazione.
Guarda davanti a te, ascolta il tuo corpo, concentrati sul numero di rotazioni dei pedali o semplicemente il tuo respiro.
E’ un sistema molto simile alla meditazione: annullare il resto focalizzandosi su un’unica cosa. Trova la tua cosa e cancella il resto, vedrai che la gambe si scioglieranno.
Hai degli altri consigli o tattiche tutte tue? Diccele nei commenti qui sotto