Intervista a Gareth Mills di Strava UK per scoprire meglio cosa viene offerto ai ciclisti in questa community.
Con sempre più ciclisti che in sella alla loro bici vanno in cerca di avventura e adrenalina, sembra ovvio che Strava, “Il social network per atleti”, stia diventando uno strumento tanto utile quanto indispensabile per alimentare queste abitudini. Abbiamo parlato con Gareth Mills di Strava UK per scoprire meglio cosa viene offerto ai ciclisti in questa community.

Come possono dei ciclisti in cerca di avventura migliorare le proprie esperienze tramite Strava?
Penso che il modo migliore per rispondere a questa domanda sia usare me stesso come esempio. Proprio in questi giorni sto pianificando un viaggio utilizzando delle funzioni di Strava per capire quale potrebbe essere il giro migliore.
La prima cosa che ho fatto è stata esaminare la heatmap globale di Strava che contiene i dati dei percorsi da altre 160 milioni di attività; la trovate su: labs.strava.com/heatmap. Sapevo già su che località concentrarmi, la valle di Elan in Galles. Una volta impostati i nomi delle località come visibili, ho elaborato una prima traccia approssimativa del percorso e mi sono concentrato su quella porzione della heatmap. Così facendo ho potuto osservare sia le strade più percorse in bici che quelle meno battute.

In seguito ho effettuato una ricerca delle attività. Per farlo basta andare sul proprio profilo Strava, qui nel menù a tendina “Esplora” troverai la voce “Ricerca attività”. Ho inserito il nome del luogo di mio interesse (Rhayader) e una parola chiave (Elan); poi variando i filtri su distanza, tempo di percorrenza e dislivello positivo ho cercato qualcosa che si adattasse al giro che avevo in mente.
Una volta scelta la traccia dalla lista ho guardato il percorso, le salite e alcune foto scattate dall’utente. A questo punto, se si ha ancora la heatmap aperta, si può passare da una pagina all’altra e valutare se il percorso trovato copre effettivamente l’area che ti eri prefissato in partenza.
Avendo un account Premium puoi scaricare la traccia cliccando direttamente GPX sulla mappa. Comunque, anche se non sei un membro premium puoi creare un percorso e esportarlo. Basta solamente premere sullo strumento “chiave” a lato della pagina e cliccare “crea traccia”. Da qui è possibile modificare la traccia già esistente o solamente premere “salva”, poi “vedi percorso” ed infine “esporta GPX”.

Se guardo alla mia heatmap personale [una funzionalità riservata agli utenti premium che registra solamente I tuoi dati], mi accorgo di quanti posti nel mondo non abbia ancora scoperto. Penso che questo sia fonte di ispirazione e avventura.
Strava viene da sempre visto come un network per “atleti”, un termine con cui molte persone che vanno in bici non vorrebbero essere associate. Sono molte le persone al di fuori di questa categoria che stanno iniziando ad utilizzare Strava?
Bene, prendete me come esempio. Non sono troppo fissato con i rilevatori di potenza, watt e tutto il resto. Non è proprio il mio stile. Sono solamente una persona che ama stare all’aria aperta, e penso che Strava mi aiuti molto non solamente nel godermi le mie esperienze, ma anche a poter tener traccia di dove sono stato e condividere questi percorsi con gli altri.
Stiamo anche formando dei club, che non sono altro che dei forum per gruppi di persone (atleti e non), per commentare, chiedere informazioni, dare dei feedback e condividere foto e avventure. I club sono un modo fantastico per motivare e ispirare persone con interessi simili. Inoltre con la heatmap, le ricerche delle attività e la possibilità di creare dei percorsi dalle tracce di altre persone permettiamo anche a chi ha poco tempo di progettare al meglio la propria avventura.

Come sta cambiando Strava per accogliere sia i ciclisti avventurosi che quelli in cerca di performance?
Non penso che il prodotto di Strava sia molto cambiato; è più una cosa che riguarda la community che stiamo via via costruendo. Penso che negli ultimi anni molte persone abbiano iniziato a pedalare attraverso il ciclismo su strada, ma ora si stanno rendendo conto che esistono sentieri off-road, tracciati gravel e molto altro ancora da esplorare.
È sempre stato possibile registrare un percorso su Strava, ma da ora è possibile specificare se si tratta di un giro in ciclocross, in mountain bike (a cronometro, un tragitto per andare a lavoro ecc.). Si possono creare percorsi personalizzati, heatmaps per scoprire tracciati meno percorsi o per sapere dove altri utenti stanno vivendo le loro avventure. Tutto ciò aiuta a coltivare una mentalità volta all’esplorazione nella nostra community, ed è proprio creando un network di persone avventurose che si inizia a vedere cos’è possibile fare, inizia come una valanga. Più variegata diventa la community di Strava più questo incoraggia gli utenti a diversificarsi.

In che modo I ciclisti in cerca di avventura non vedranno l’ora di utilizzare Strava nel futuro?
Abbiamo appena rilanciato la heatmap globale, sviluppata per essere uno strumento interattivo per scoprire dove vanno le persone in bici, dove si trovano per dei giri in gruppo e dove sono invece i sentieri meno pedalati da scoprire.
Teniamo sempre un occhio sui viaggi stimolanti fatti da altri utenti di Strava, come nel caso dell’incredibile “Giro del mondo” da record di Mark Beaumont, che ha caricato su Strava. Seguiremo anche altre avventure in bikepacking attraverso le funzionalità del nostro blog, come nel caso del nostro ultimo viaggio in Mongolia; e continueremo a costruire uno strumento social che permetta agli utenti di connettersi con persone che la pensano come loro.