Una breve guida firmata Apidura per pianificare al meglio un viaggio in bikepacking
Pianificare il tuo primo viaggio in modalità bikepacking potrà sembrare complesso, forse perché molte sono le variabili in gioco. Come scoprirai presto, si tratta in realtà di una delle parti più intriganti dell’intera esperienza, se affrontata nel modo giusto. Proprio per questo abbiamo deciso di creare una breve guida introduttiva, perfetta per chi è alle prime armi, che copre i 4 punti fondamentali per pianificare un viaggio in bikepacking: location, lunghezza, percorso e kit di base.
Tratteremo ciascuno di questi step in guide più approfondite, mentre per ora facciamo un passo indietro e ci concentriamo su come iniziare a pensare a tutto ciò, giusto un introduzione con dei consigli. Non esistono due viaggi uguali e l’idea di ognuno riguardo al viaggio perfetto in bikepacking sarà diversa. Detto ciò, abbiamo provato a raccogliere un po’ di informazioni pratiche e consigli utili per i principianti condite con i saggi consigli degli ambasciatori esperti di Apidura.
Il nostro scopo è spingerti a iniziare: leggi, prendi ispirazione e inizia a pianificare!

LOCATION
Parte del fascino del bikepacking è dovuto al fatto che mira all’essenziale e all’adattarsi a qualsiasi situazione. Muniti di bicicletta e spirito di avventura si può sostanzialmente andare ovunque. Basta iniziare a pensare ad una nuova meta, che magari vi ispira, ed il gioco è (quasi) fatto.
Il ragionamento dietro la scelta non è fondamentale, ma visto che in fin dei conti il bikepacking è un viaggio di esplorazione e che non c’è modo migliore di entrare in intimità con un luogo se non viaggiando lentamente, scegliere un luogo che vi interessa conoscere meglio è sempre la cosa migliore.
Andate in montagna, nel deserto, nelle foreste. Andate in luoghi che vi portino lontano dal rumore della vita di tutti i giorni e che vi permettano di riconnettervi al suo lato selvaggio. Stare vicini a casa o in luoghi remoti e lontani non fa differenza, l’importante è partire con lo spirito giusto. Non c’è limite ai posti che si possono scoprire, anche in zone che si crede di conoscere perfettamente.
I principianti spesso iniziano scegliendo dei luoghi vicino a casa in modo da rimanere su strade familiari e tornare, attraverso un percorso ad anello o in treno, al luogo di partenza. Già inserendo una o più notti nel viaggio si va ad aggiungere una dimensione completamente nuova, anche in un area nota. Dopo qualche viaggio ti renderai conto che le differenze tra una notte fuori e avventure più lunghe e lontane sono relativamente poche, e nella sola preparazione.

LUNGHEZZA
La durata di ogni viaggio in bikepacking dipenderà ovviamente da quanto tempo hai a disposizione e da quanto vorrai che il tuo chilometraggio e dislivello siano intensi. Pedalando in sentieri off-road tecnici potresti affrontare circa 50 km in un giorno mentre magari scegliendo strade scorrevoli ne avresti potuti fare più del doppio nello stesso tempo.
Allo stesso modo lo stile del viaggio che vuoi intraprendere conta molto. C’è chi vuole passare la maggior parte del tempo in sella a pedalare e chi invece preferisce rilassarsi e fare numerose soste lungo la via. Ognuno interpreta il viaggio come vuole, basta solo tenerne conto al momento del planning.
Una buona strategia per iniziare a ragionare sulle distanze è quella di uscire per alcune pedalate giornaliere, magari con lo stesso set-up che si userà in seguito e vedere quanti km si fanno, contando le soste. Utilizzando i dati di qualche uscita ti sarà molto più facile calcolare la durata del viaggio o la divisione in tappe. Come in ogni cosa, sempre meglio iniziare gradualmente. Come prima esperienza si può prendere come andatura di riferimento i 15 km/h, ad un ritmo sempre molto rilassato. Anche andando piano, con due ore prima di pranzo, due ore di pausa e tre ore di pedalata nel pomeriggio avrai fatto 75km.
Non sempre si rispettano le tappe stabilite, fa parte del gioco, è normale succeda sia per imprevisti vari che ti costringono a soste maggiori sia per la forma fisica e la voglia di andare avanti che crescono con l’allenamento dei giorni precedenti e ti portano a percorrere più di quanto immaginavi. Sii pronto a cambiare i tuoi piani, tagliare sezioni di percorso, prendere dei mezzi o aggiungere delle tappe extra.

ROUTE
Una volta scelto il luogo e il tipo di viaggio, è giunta l’ora di pianificare il percorso. Una buona pianificazione inizia sempre dalla conoscenza di base del territorio. Cerca nei limiti del possibile di approfondire la geografia, il clima, il terreno, le infrastrutture stradali, i servizi pubblici e i punti di interesse della zona. Avere una certa conoscenza della storia, della cultura e della lingua può sicuramente portare un miglioramento positivo alla tua esperienza in generale, ma a volte le sorprese e gli imprevisti sono addirittura meglio. Quindi non esagerare nella ricerca e lasciati sorprendere lungo la via.
Una volta che si hanno le idee chiare sulla meta e sulle distanze conviene iniziare a valutare la fattibilità del tutto. Per fare ciò lo strumento più immediato e pratico è Google Maps/Google Earth. Sono entrambi facili da usare, comodi e permettono di tracciare un vago schema del viaggio con distanze fra le varie località. Se poi il viaggio non termina da dove sei partito, percorrendo un anello, questi strumenti sono utili anche per sondare un eventuale ritorno con i mezzi pubblici.
Definita una serie di potenziali punti di sosta si possono usare ulteriori mappe più dettagliate, anche cartacee, della zona. Si possono quindi identificare punti di rifornimento, soste panoramiche o luoghi di interesse particolari (Marco Polo, Ordnance Survey, Michelin, Reise-Know-How, Kompass, Tabacco e Freytag & Berndt sono alcuni esempi di produttori di mappe affidabili). Per tracciare il percorso digitalmente puoi provare ad utilizzare RideWithGPS, Strava o Komoot, che ti consentono di personalizzare il tuo percorso a fini ciclistici o di esportarlo sul tuo dispositivo GPS per seguire poi la traccia.

KIT
Crediamo fortemente nel light-packing, ovvero nel portare con se solo quello che veramente serve, con un set-up che punta all’essenziale. Meno è lo spazio consumato da attrezzatura inutile, maggiori sono libertà e tempo a disposizione per godersi il viaggio in se.
Decidere cosa portare dipenderà ovviamente dai tre punti discussi in precedenza. Il light-packing ovviamente subirà delle modifiche soprattutto in viaggi lunghi con variazioni nel clima e nel terreno che si possono incontrare.
Rimarrai sicuramente sorpreso di con quanto poco potrai viaggiare e di come il tuo kit di base andrà diminuendo di viaggio in viaggio, quando sarai del tutto consapevole di quello che è veramente essenziale. In termini di kit fondamentale, non ci sono poi così grandi differenze fra una notte fuori e una traversata continentale, salvo condizioni estreme. Anzi, a seconda di quanto spartano è il tuo approccio potrebbero addirittura non esserci differenze.
Ecco una lista di un Kit Base, da prendere come esempio:
Vestiario da bici
– Maglietta
– Pantaloncini
– Giacca impermeabile/K-way
– Manicotti
– Gambali
– Calzini e intimo tecnico
Vestiario
– Giacca
– Pantaloni
– T-shirt
– Felpa
– Intimo vario
– Ciabatte o Scarpe leggere
Materiale per dormire
– Sacco a pelo
– Materassino
– Sacco da Bivacco o Tenda
Kit Attrezzi
– Kit riparazione forature
– Multi-tool
– Coltellino svizzero
– Pompetta
– Camere d’aria
Dispositivi elettronici
– Telefono
– GPS
– Power bank e cavi
Questo kit può essere ulteriormente ridotto se ti senti a tuo agio con una configurazione ultra-light (per esempio senza tenda e con il solo vestiario da bici). Per i tour in cui hai bisogno di maggiore autosufficienza e comfort (es. più lunghi, più remoti, più lenti o in Inverno), oggetti come attrezzatura per cucinare, generi alimentari, varietà di abbigliamento e una tenda diventano più importanti. In questi casi conviene aggiungere più borse. Una cosa molto comoda nel bikepacking è il fatto di avere un set-up modulare e quindi molto versatile e adatto a diverse situazioni.