Novità in ambito endurance, la Two Volcano Sprint è una gara durissima e bellissima tra Vesuvio ed Etna.
testo, foto e video di Bruno Ferraro
La manifestazione vede come ideatrice e race director Juliana Buhring, veterana del ciclismo di lunga distanza che collezionò strabilianti risultati in gare come Transcontinental Race e Trans Am Bike Race. Juliana è nota anche per il suo libro “This Road I Ride” dove racconta il suo avvicinamento alla bici e del suo Guinness World Record attorno al mondo.
La Two Volcano Sprint è una gara a tappa singola dove il tracciato è stabilito dall’organizzazione la quale, nel 2019, ha disegnato un incredibile percorso di oltre 1000 chilometri che vennero percorsi tra i vulcani Vesuvio e Etna.
Il percorso
Una partenza piovosa prima dell’alba (5:30) da Ercolano porta i partecipanti alla scalata del Vesuvio per poi dirigersi verso la Costiera Amalfitana scavallando però il monte Faito, dal suo lato più impervio.
Si transita da Positano a Vietri sul mare regalandosi una mattinata mozzafiato in Costiera, O pranz’ a Salerno e pomeriggio lungo il litorale fino a Paestum. Si prosegue fino al tramonto sul Cilento e avanti in una nottata litoranea, fino a Sapri.
Alba sulla frastagliata costiera del golfo di Policastro e proseguo verso i “mangia e bevi” con percentuali imbarazzanti del parco nazionale del Pollino. Arrivederci Campania, ciao Calabria! È così bello che sembrano rose e fiori fino a quando non senti dire dagli abitanti locali, tra meraviglia e preoccupazione: “in bicicletta sulla Sila e sull’Aspromonte?!”.
Si è costretti su una sezione centrale del percorso così impervia e così aspra da far abbandonare un gran numero di participanti. Pochi coraggiosi hanno passato questa seconda notte di gara fino a regalarsi la magnifica discesa che porta a Scilla, e il tranquillo lungomare che porta a Villa San Giovanni, dove si salpa sulla rotta di Messina.
“È quasi finita” penserebbe chiunque, ma invece no. I chilometri più duri sono qui, in Sicilia.
Da Messina all’Etna non c’è una strada dritta, non una piana, non un attimo di riposo. Si arriva stremati ai piedi dell’Etna e si tira fuori l’ultima manciata di energia per affrontare la salita fino allo scollinamento che porta a Nicolosi dove si trova il traguardo di una delle gare “ultra” più dure d’Italia.