Il Grand Italian Trail attraversa anche l’Appennino Lucano da nord a sud restando quanto più possibile in quota, prediligendo lo sterrato e luoghi di interesse naturalistico-ambientale.
Ci siamo lanciati in questo fantastico progetto nazionale condiviso, una grande avventura, consapevoli che la Basilicata fosse una delle regioni meno antropizzate d’Italia.
Carlo Levi scrisse: “La Lucania mi pare più di ogni altro, un luogo vero, uno dei luoghi più veri del mondo”.
Abbiamo scelto di toccare alcuni centri abitati per dare la possibilità di rifornirsi e magari di dormire in strutture, ma troverete molti POI come fonti d’acqua H24, dove mangiare (consigliati), ripari d’emergenza, zone dove bivaccare davanti ad un fuoco, cancelli per pascoli, bike washing, punti pericolosi dove prestare la massima attenzione. Sicuri di avervi reso informazioni utili per un viaggio in sicurezza.
Il tracciato parte dal confine campano a quota 870m slm e chi lascia la Campania da Sant’Andrea di Conza inizia a salire dolcemente uno sterrato mantenendo il Monte Calvo (1000m slm) e il Comune di Pescopagano sulla sinistra.
Ci si immette dopo pochi chilometri sulla Via Appia (SS. 7) per lasciarla subito dopo puntando al toppo di Castelgrande.
Si intravede a tratti la Diga Saetta ma il vero primo obiettivo è l’Osservatorio Astronomico di Castelgrande. Salendo, piccole pause a bordo strada sono obbligate, troverete deliziose more nel periodo giusto. Gli orizzonti si allargano e ci si gode il panorama a 360°.
Siamo in cresta e andiamo a scoprire un luogo magico: il torrente Bradano sgorga sull’Appennino Lucano, in località Matise di San Fele e attraversando il territorio, il torrente, è costretto ad effettuare dei particolari salti di quota che danno origine alle naturali Cascate di San Fele.
Ben 10 cascate visitabili a piedi. Il sentiero ci passa di fianco ma non ti dà la possibilità di goderle in sella come vorremmo..proseguendo, lo sterrato ti porta in paese, con qualche strappetto, per un meritato ristoro.
Il Bosco di Santa Croce apre un varco nella dimensione giusta, quella dei silenzi, rotti solo dalla voce dei torrenti e dal canto degli uccelli, una lunga salita ci riporta in quota sul Monte Li Foj passando per il Comune di Ruoti e smorzando le pendenze riprendendo un tratto della Via Appia (SS.7). Si intravede Potenza, maestosa, capoluogo della Basilicata e appena sotto, il Lago Pantano di Pignola.
Fantastica discesa panoramica, si attraversa l’area industriale di Tito (dov’è presente una stazione FS) e ci si immerge nella Foresta Regionale di Fossa Cupa seguendo a ritroso il corso del Basento fino alle sorgenti. Due fontane attive anche in periodi di siccità sono appigli importanti in caso di caldo se si vuole arrivare in cima a Timpa d’Albano (1628m slm).
Finalmente si scende a Piana del Lago, un pianoro di alto valore naturalistico alle pendici del Monte Lama. Ma prima, consigliamo la cucina tipica lucana del Rifugio Fontana delle Brecce dove nel menu, il baccalà e i peperoni cruschi regnano sovrani.
D’ora in poi una lunga salita sterrata e all’ombra, ma sempre ciclabile, ci porta a Serra di Calvello toccando quasi il punto più alto a quota 1567m slm. A questo punto bisogna armarsi di pazienza e spingere a piedi per qualche centinaio di metri, ma una volta in piano..un eden vi si aprirà, pascoli e cavalli allo stato brado vi inviteranno in una surreale faggeta e tutti gli sforzi saranno ampiamente ricompensati.
Ripreso fiato e dopo aver goduto della maestosità che questo ambiente trasmette, si scende in sterrato passando per il Rifugio Romanelli dove è presente anche una sorgente ed al cospetto del Monte Volturino (1835m slm) e le sue piste da sci ormai in disuso, si raggiunge il caratteristico paese di Marsicovetere che vi regalerà l’ennesimo panorama, ma questa volta sulla Val D’Agri.
A Marsicovetere (1035m slm) termina la prima parte del GIT Basilicata.

Hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto Giuseppe Lagrasta, Angelo Gualano, Aurelio Scaiano (Tiella Scaiano) e il team di Basilicata MTB 4 Seasons.
Asfalto 40%
Sterrato 60%