Partiti dalla splendida cornice di Arco in provincia di Trento il 28 di luglio, i partecipanti di questa seconda edizione della North Cape 4000 formano ora un lungo serpentone di quasi 1600km.
La testa ora si trova in Finlandia diretti al Gate 4 di Rovaniemi, i primi macinano ogni giorno una quantità impressionante di chilometri. La coda del gruppo si trova in Repubblica Ceca, poco dopo il Gate 1 di Praga. Queste sono le due anime della nc4k. Davanti il gruppo dei battistrada procede ad un ritmo impressionante e la maggior parte di noi si chiede come possano fare. Dietro si seguono ritmi più umani, si scattano foto, si conoscono persone nuove e si gode la meraviglia del paesaggio che si incontra. Ognuno la interpreta a modo suo suo, in base alla propria capacità e ai propri limiti. Ognuno sospinto dal desiderio di raggiungere Capo Nord, dove ogni colpo di pedale li allontana sempre di più da tutto il resto, il lavoro, la famiglia, le abitudini quotidiane e li proietta dritti a nord.
Che ci si trovi davanti, oppure in coda al gruppo, la cosa fondamentale è sapersi gestire giorno dopo giorno.
Ognuno con il proprio passo, questa è la prima regola fondamentale, poi l’alimentazione e il recupero, ovvero le ore di sonno. Quando si affronta un viaggio di 4200 chilometri e si attraversano 10 nazioni ci vuole un pizzico di creatività e un buon senso di adattamento a quello che si trova lungo la strada per poter alimentare il proprio motore. Sicuramente dopo uno sforzo prolungato e ripetuto quotidianamente il proprio corpo invierà delle richieste differenti rispetto all’alimentazione che si può tenere in un periodo non eccezionale come la nc4k. La gestione del sonno è un altro fattore fondamentale. I primi giorni si può tendere a strafare, presi dalla foga della partenza e dalla voglia di metter dietro di sé quanti più chilometri possibili. Diversi partecipanti la prima notte non hanno chiuso occhio e si sono concessi il primo sonno dopo più di 24/ 36 ore dalla partenza. C’è chi preferisce fare soste più corpose concedendosi un buon letto e chi invece fermarsi quando il sonno arriva, non importa dove ci si trovi, basta un materassino buttato a bordo strada.
La conoscenza del proprio organismo e l’esperienza in situazioni estreme ed eccezionali come questa può essere determinante. Le strategie di gara, perché per i primi è di questo che si tratta, sono differenti; emblematico il caso del polacco Karol Wrobleski: lo abbiamo visto raggiungere per primo il Gate 2 di Varsavia, città dove vive, per poi scomparire per circa 23 ore e poi vederlo riprendere il suo cammino…È probabile che si sia fermato a casa per un lungo sonno ristoratore per poi ripartire. E tutti a chiedersi come si possa ripartire dopo una sosta così lunga, con il rischio di imballare il corpo che con fatica si stava adattando ad uno sforzo quotidiano prolungato.
Anche le borse da bikepacking vengono riempite in modo differente, alcuni li vediamo con un carico ridotto al minimino, altri con borse rigonfie, altri ancora con portapacchi o zainetti sulla schiena. Puntando verso nord l’unica considerazione da fare è di avere abbastanza abbigliamento per potersi coprire, se infatti la prima metà abbondante della North Cape è stata caratterizzata da un caldo infernale, man mano che si sale le temperature caleranno.
A Noi che si guarda da fuori e si segue giorno dopo giorno l’avanzare verso nord di questi puntini colorati, viene quasi automatico provare a immedesimarsi nei primi oppure in quelli che se la stanno prendendo po’ più con calma. Nutriamo una sana e profonda invidia per quello che stanno facendo e ci nutriamo delle immagini e parole che da loro ci arrivano. Alimentiamo i nostri sogni. Magari non saranno 4200 chilometri quelli che andremo ad affrontare, ma quando inizieremo a pedalare, da qualche parte nella nostra testa saranno sicuramente rimasti i loro sguardi, i loro sorrisi.
http://www.northcape4000.com/it/live-event