foto di copertina di Montanus
Con l'esplosione del fenomeno gravel sembra che ormai l'unica bici adatta al bikepacking sia quella, pare insomma che bikepacking e gravel siano diventati un unicum, quasi sinonimi. Ma non è così.
Prima dell’avvento delle gravel il bikepacking si faceva con più o meno qualunque tipo di bici avessimo a disposizione (e anche ora!), semplicemente si montavano le borse e si partiva.
Cos'è cambiato?
Il cicloturismo viene praticato più o meno dalla nascita stessa della bicicletta. Infatti, fin da subito, si sono capite le potenzialità che offriva viaggiare in bicicletta: bassi costi e grande libertà di itinerario; pensate ad esempio ai primi del novecento o al dopoguerra dove le strade non erano tutte asfaltate e la bicicletta permetteva di arrivare in luoghi in cui le costose auto non permettevano di arrivare. Le borse da cicloturismo sono cambiate nel corso del tempo, e se ad oggi rimane la scelta delle borse laterali e portapacchi, con tutte le loro svariate declinazioni, la possibilità di attaccare direttamente le borse al telaio di qualsiasi bicicletta, e quindi usare le stesse borse su strada o in MTB, rende il bikepacking la scelta indubbiamente più versatile. Inoltre le borse da bikepacking inficiano ben poco la qualità di guida della bici e, se caricate con criterio, riescono a rendere comunque godibile una salita alpina o un singletrack.
Sull’onda della versatilità d’uso delle borse da bikepacking è andata ad inserirsi quella che oggi è la categoria di bici considerata più versatile, la bici gravel. I viaggiatori hanno infatti iniziato ad usare questo nuovo (non molto a dir la verità, ricordate la Cinelli Passatore del 1989?) tipo di bici, all’inizio in U.S.A., per coprire le lunghe strade di terra e ghiaia (gravel per l’appunto si traduce in italiano in ghiaia) dove una bdc soffre e una MTB è troppo (anche troppo lenta potremo dire), e dopo poco sono arrivate anche da noi. In Italia hanno da subito preso piede grazie alla presenza di strade secondarie, argini, strade bianche e sterrati facili e anche grazie alla curiosità che ci contraddistingue.
Cos'è la gravel?
La bici gravel possiamo immaginarla come ibridazione tra la bici da strada, quella da ciclocross e la MTB, e senza dubbio è riuscita a prendere il meglio da ognuna di queste tipologie di bicicletta. È infatti comoda come una MTB, agile come una bici da ciclocross e veloce quasi (con le ruote giuste) quanto una bdc. È quindi una bici che si presta molto bene a viaggiare in situazioni miste, dove possiamo trovarci ad affrontare lunghi tratti asfaltati intervallati da sterrato semplice o strade bianche. Ma, come tutte le vie di mezzo, ha i suoi limiti: non è adatta a sterrati un pò più tecnici, sia per il montaggio sia per la difficoltà di guida e scomodità; non è adatta a lunghi giri su asfalto con dislivello “stradale” visto il peso maggiore, la minore reattività e scorrevolezza rispetto ad una bdc. La gravel è quindi una bici a se stante, una nuova (ormai non più tanto nuova) categoria adatta ad un certo tipo di terreno e che, come tutte le altre bici mostra i suoi limiti quando si trova ad affrontare altro. Non è quindi una bici che potete prendere per affrontare qualsiasi viaggio, su qualsiasi terreno come viene venduta da ormai anni.

Ma quindi che bici posso utilizzare per fare bikepacking?
La risposta è soltanto una: TUTTE LE BICI.
La scelta dipende in primo luogo da cosa vi piace fare, da cosa vi fa tornare a casa con bei ricordi e il sorriso stampato in faccia, sono i passi alpini? I singletrack infiniti? Gli argini, e le stradine secondarie? Da qui potete decidere che bici utilizzare, strada, mtb o gravel. Ma con la gravel di certo godrete meno a fare il giro delle dolomiti o il Tour del Monte Bianco, rispetto ad usare la bici adatta. Volete viaggiare ai confini del mondo conosciuto? Una mtb da 26 con v-brake potrebbe essere la scelta migliore, a discapito del “fa figo” (comunque fa figo la 26″!) , permette di trovare ricambi praticamente in ogni parte del mondo.
Quindi la gravel non è l’unica scelta, non significa in automatico bikepacking e, a volte, non è nemmeno la scelta adatta.
Si possono fare grandi giri con la bici da strada, anche con le ruote a profilo alto e i copertoncini da 25mm, pensate ad esempio a un weekend alpino tra Stelvio, Gavia, Mortirolo. Oppure si può viaggiare velocemente e coprire grandi distanze in breve tempo, o partecipare ad eventi come la Transibérica o alla Northcape4000. Adesso molte aziende offrono borse pensate proprio per la bici da strada come Miss Grape ( che le ha presentate proprio durante un B-Talks insieme a noi che potete rivedere QUI ) o come Apidura.
Con la MTB si può stare per giorni a fare su e giù per i crinali appenninici, fare singletrack, anche tecnici, e divertirsi davvero senza starsi a tirare il collo con una gravel.
Ma quindi la gravel?
Quindi la gravel è una bici come tutte le altre e si può utilizzare benissimo per fare bikepacking, come abbiamo detto su terreni misti e semplici, ma non è sinonimo di bikepacking e non è l’unica bici adatta a questo tipo d’uso.
Il succo del discorso
È che qualunque bici abbiate non importa, non dovete andare per forza a comprare una gravel per poter fare bikepacking, montate le borse e andate dove la natura vi fa essere felici, che sia a due passi da casa o dall’altra parte del mondo, che sia una strada o un argine fluviale o un singletrack, l’importante è viaggiare, non su che cosa si viaggia!