In questo articolo vi sveliamo chi sono i primi partecipanti ad aver concluso la NorthCape4000 2019. “Una Storia è tanto Grande quanto è grande lo scenario in cui si svolge.”
Così è stata pensata la terza edizione della NorthCape4000, immaginando uno scenario talmente sbalorditivo che ogni cosa che vi fosse stata scritta sopra ne sarebbe uscita come incisa nella roccia. Il Passo del Gran San Bernardo, il profumo delle Ardenne, la Norvegia dei fiordi e infine, luminose come un diamante, le Isole Lofoten. Se a questo contesto superlativo ci aggiungiamo una Storia, anzi due, di quelle che leggi solo nelle favole a lieto fine, allora il cuore si apre ed è facile tornare bambini. Ricordiamo che la NorthCape4000 2019 ha un percorso di 4421 km per circa 40.000 metri di dislivello.

Succede infatti che qualche volta lo Sport ricordi a tutti noi, partecipanti, organizzatori e appassionati, il motivo per cui ci fa battere così forte il cuore. E’ la parte buona di ognuno di noi : quella sana, quella in cui conta il merito e non la raccomandazione, quella dove il sacrificio è ripagato e dove la giustizia e gli ideali sovrastano tutto, anche gli elementi, il freddo, la fame, il dolore fisico e mentale, la solitudine. Tutto viene spazzato via. E questa magia che noi chiamiamo Sport è fatto da persone, con i loro gesti e i loro comportamenti, che danno valore a questo mondo magico o distribuiscono pessimismo.
E questo è successo. Il 9 agosto alle 07.50, dopo circa 312 ore dallo sfarzo della Reggia di Venaria Reale e una notte interminabile spesa a pedalare nel gelo della notte artica, due atleti, Michele Miani e Matti Koster, un italiano e un tedesco, hanno ricordato a tutti, decidendo di conquistare Caponord in coppia, che lo Sport è anzitutto condivisione, aiutarsi e vincere momenti di disperazione che, in un evento ad UltraDistanza come la NorthCape4000, fanno parte del gioco.

“Si è creato un legame, io ho aiutato lui nei momenti di crisi e lui ha aiutato me, nei miei”, ha detto Michele. E non significa usarsi, ma sentirsi più forti, da umani, di fronte ad una prova immensa che in questa edizione non è proprio per tutti. Potevano rompere quest’alleanza in qualsiasi momento e sicuramente in cuor loro ci hanno anche pensato, non c’è dubbio, ma non l’hanno fatto e invece di svettare da soli hanno deciso che in due sarebbe stato più bello. Meraviglia delle Meraviglie!
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