In viaggio in Patagonia con Liv: l'incontro con Eleonora Delnevo e Stefania Valsecchi
Siamo stati ospiti di Giant e Liv nel loro quartier generale per la presentazione del viaggio di Eleonora Delnevo, in handbike, e Stefania Valsecchi. La destinazione, la Patagonia, è una specie di mecca di noi bikepacker e anche di Serena Cugno (My Family Bike) nuova ambassador Liv che ha intrapreso negli scorsi anni lo stesso viaggio e ha condiviso la propria esperienza.
Proprio Serena Cugno ha presentato, insieme a Marta Villa di Liv, la nuova Devote: la bicicletta gravel progettata e pensate per e da donne.
Ma di questo parleremo nelle prossime settimane, scopriamo ora il viaggio delle due bikepacker e il loro percorso fuori dal comune.
Un errore voluto quello di intitolare il viaggio fino all’estremo confine del Sud America per chiarire fin dall’inizio il senso di questa esperienza: PATAgogna = Patagonia agognata, desiderata.
Le protagoniste sono Eleonora Delnevo, Lola, e Stefania Valsecchi che fin da subito hanno coinvolto e convinto Liv perché: “L’dea del ciclo – viaggio in Patagonia 2023 nasce dalla voglia di esplorare questo lembo di terra caro ad entrambe perché… i motivi sono tanti e sono legati al luogo, all’amicizia e a cosa rappresenta la Patagonia”.
Lola, Bergamasca D.O.C. ma Ragno di Lecco, ha nel DNA il Patagonico Cerro Torre che fu conquistato per la prima volta dai Ragni Daniele Chiappa, Mario Conti, Casimiro Ferrari e Pino Negri nel gennaio del 1974.
Stefania, Lecchese D.O.C. che con questi 4 uomini ci è pure cresciuta e che nel ’74 festeggiò il loro rientro a Lecco da invincibili, ha un legame atavico con la Patagonia.
Entrambe, da sfrenate amanti della montagna quali sono, non possono trascurare quel lembo di terra, sebbene piuttosto inospitale, che corre all’estremo sud del mondo tra Cile e Argentina.
Nel Gennaio 2022 è stato proprio Mario Conti, oggi unico sopravvissuto fra i conquistatori del Cerro Torre, a mettere in contatto le due donne poiché sapeva che entrambe avevano abbozzato all’idea della Patagonia in bici.
In numeri
Data di partenza: 1 Gennaio 2023
Km: 1500
Peso handbike carica: circa 100 kg
Particolarità: pannello solare custom per la ricarica handbike
Lola è nuova al ciclismo, ma assai esperta di modalità selvagge di pernottamento e sopravvivenza; Stefania che di viaggi in bici ne ha invece fatti tanti, è nuova alla “selvaggitudine” dell’essere sole nella pampa sconfinata con tenda, sacco a pelo e fornelletto.
Mettendo così in comune le loro esperienze, sperano di realizzare qualcosa di bello e costruttivo da poter condividere anche con coloro che nulla hanno a che fare con le montagne e i viaggi.
Entrambe negli anni ne hanno passate, Lola in particolare, ma fino ad oggi nulla è riuscito a frenare il loro impeto alla vita da raccontare in questo viaggio all’insegna dell’avventura e del divertimento, mentre scopriranno i loro limiti fisici e mentali.
L’idea è che seguendole, la loro avventura possa ispirare sognatori di viaggi che ora sembrano improbabili, possa intrattenere sportivi già più esperti, o semplicemente possa insegnare come credere nelle proprie forze anche quando siamo un poco più spaesati del solito.
Da dicembre 2022 a febbraio 2023 potrete semplicemente seguirle e incoraggiarci sul canale IG di Elle-Erre srl e Ragni di Lecco quando saranno in sella alle loro biciclette.
La roadmap
Lola viaggerà con una handbike elettrica, aspetto molto importante da tener presente, in quanto il trasporto della bici avrà un itinerario, almeno all’inizio, differente.
La hand bike può arrivare solo a Rio Gallegos con un cargo commerciale, cosi anche Lola e Stefania atterreranno lì, ma il punto di partenza del viaggio in bici sarà El Chalten, che dovranno cercare di “raggiungere” con la hand bike contando su mezzi pubblici o auto a noleggio.
El Chalten inoltre, è una località iconica per le due ragazze amanti della montagna, perché proprio da lì partì la spedizione dei Ragni per la conquista del Cerro Torre e da lì partiranno Lola e “Steppo” per la loro traversata della Patagonia del Sud.
Le protagoniste e la loro storia
Eleonora Delnevo è un’alpinista bergamasca che insieme a Stefania Valsecchi andrà in Patagonia per un viaggio che oltre a essere un’avventura ai confini del mondo sarà un modo per vivere insieme loro cosa significa un’esperienza di bikepacking di questo tipo.
Amante della montagna e della natura nel 2015 Eleonora è rimasta vittima di un grave incidente durante una scalata su una cascata di ghiaccio che le ha causato una lesione spinale completa e quindi una paralisi dalla vita in giù.
Questo non ha minimamente intaccato la sua voglia di avventura e non si è di certo fermata in attività come il kayak, la speleologia, lo sci, la bici ed essere membro del prestigioso gruppo dei Ragni di Lecco.
Nel 2018, dopo il tentativo del 2016, ha scalato la big wall Zodiac su El Capitain, la mitica parete all’interno dello Yosemite Park, un vero riferimento per il mondo dell’arrampicata e dell’alpinismo in generale. Insieme a lei Diego Pezzoli, Mauro (Gibe) Gibellini e Antonio Pozzi.
Duro allenamento, un imbraco particolare che nasce per il parapendio, e altri attrezzi “rubati” da diversi sport le hanno consentito di stare seduta e scaricare il peso delle gambe.
Grazie poi alla sola forza delle braccia Lola e i suoi compagni sono arrivati in cima a El Captain dopo 3 giorni e mezzo in parete.
Dopo allenamenti e prove con la handbike ora è il momento della Patagonia, della partenza da El Chalten che tanto significa per i Ragni di Lecco, e di Liv che è “orgogliosa di accompagnarla in questa avventura.”
Stefania Valsecchi è nata a Lecco 55 anni fa, è una maestra elementare in una scuola lecchese, una professione scelta per divertimento e passione.
“Ho sempre avuto attrattiva per tutti gli sport all’aria aperta e particolarmente in montagna. La bici fin da piccola mi è sempre piaciuta tantissimo infatti, quando per il compleanno dei 10 anni mi regalarono una Graziella rossa fiammante, il giorno stesso andai da casa mia a Lecco fino a Merate da sola a trovare un’amica: 30 km lungo una statale a 10 anni… Mio padre venne a riprendermi e me le suonò di santa ragione spaventatissimo”.
La passione per i viaggi in bici per Stefania nasce da un’esperienza personale infatti, iniziò nel 2006 attraversando tutto il Tibet da Nord a Sud, quindi attraversando la catena himalayana, dopo che il marito l’aveva lasciata: quindi l’avventura è nata per far fronte in modo costruttivo a un forte “disagio”.
Da quella prima esperienza è nata la voglia e il desiderio di vivere cose belle, poterle condividere e comunicare. Così tutti i viaggi successivi sono sempre stati ispirati da un pensiero e da una motivazione positivi.
“Giusto per fare un esempio: tutto il periplo d’Italia in bicicletta partendo da Ventimiglia e arrivando a Trieste lungo tutto il mare, 3600 km, fu ispirato dal mio fidanzato Maurizio col quale convivevo. Proprio pochi giorni prima di morire mi disse “l’anno prossimo non ti lascio andare in bici da sola; vieni con me in barca giriamo tutt’intorno all’Italia e da Ventimiglia arriviamo a Trieste. Dal mare guardiamo tutta la costa!!” Pochi giorni dopo che mi disse questa cosa, lui aveva la patente nautica, morì accanto a me in montagna per un infarto fulminante: il suo desiderio lo feci diventare realtà, ma non in barca perché io non ho la patente nautica bensì in bici… Ho percorso 3600 km di costa da Ventimiglia a Trieste guardando il mare e dedicando il viaggio al mio Maurizio”.
A 14 anni Stefania fu investita da un’auto e rischiò l’amputazione della gamba destra che le ricucirono con 186 punti di sutura. Rimase in ospedale 8 mesi e inizialmente rimase pure zoppa, con la gamba piegata: “I medici dissero che così sarei rimasta… non gli ho dato retta e ho recuperato totalmente l’uso della gamba infortunata. A seguire ho fratturato entrambe le caviglie, entrambe le mani più il polso sinistro, la spalla destra due volte, due costole, lo sterno, un trauma cranico, lo spostamento di una vertebra cervicale. Infortuni diversi: sci, arrampicata, bici, kayak… e tutte le volte la sfida è stata diventare più forte di prima.
E soprattutto raccontare che si può risorgere e che non diamo vittime né degli eventi né di chi ci fa del male: siamo vittime solo di noi stessi se non reagiamo.”
Cos'è e cosa fa Liv
Nato nel 2008, Liv è il brand di Giant Group che progetta e realizza biciclette, accessori e componenti dedicati esclusivamente al mondo femminile. L’intento di Liv è quello di portare il maggior numero di donne e ragazze in bicicletta facendole divertire e creando una community.
Prodotti di qualità, con novità tecniche che alcune volte arrivano in anticipo rispetto a Giant, in grado di soddisfare tutte le esigenze e le fasce di mercato. Il gravel e il mondo dei viaggi rappresentano una porzione importante di tutto il movimento Liv con prodotti, la gamma Devote, e iniziative a livello internazionale come quello con il gruppo The Black Foxes.
Il progetto di Lola e Stefania rappresenta molto bene la filosofia di Liv così come la scelta della nuova ambassador Serena che ha già pedalato in Patagonia. Infine, il claim della linea Devote “Every Road Unconventional Love” e proprio questo viaggio ne è l’esempio.