Sono sempre di più gli eventi unsupported che si propongono come gravel. Ma lo sono veramente? Quando la forcella ammortizzata è stata bandita dal bikepacking?
Ad oggi ci sono eventi bikepacking o gare unsupported praticamente ovunque, dai deserti alle giungle, su tutti i continenti (antartide escluso, per ora). Ci sono ovviamente eventi riservati alle bici da strada, in cui non è molto difficile capire con che tipologia di bici affrontare il percorso, e ci sono invece eventi misti o completamente su sterrato in cui, a meno di non aver già preso parte all’evento o di non conoscere personalmente il tracciato, ci affidiamo agli organizzatori per i consigli sulla bici da andare ad utilizzare.
Negli ultimi 2/3 anni l’affermazione del bikepacking si è mischiata molto con l’affermazione delle biciclette gravel. Nell’immaginario collettivo adesso quando si parla di una bicicletta carica con le borse da viaggio si pensa subito ad una gravel o presunta tale. Ma possono veramente le biciclette gravel essere la risposta più corretta per un viaggio in bicicletta su terreni sterrati?

L’ultima discussione in ordine temporale su questo argomento è scaturita dalla gara unsupported che si sta tenendo sull’Atlante in Marocco. In questo caso l’organizzatore all’interno del manuale indica che la forcella ammortizzata non è necessaria e che una bici leggera e veloce è la scelta migliore. Perché se a livello ciclistico l’Atlante è considerato senza alcun dubbio un ottimo posto per la pratica della MTB quando invece si parla di bikepacking la MTB non è consigliata? Quando la forcella ammortizzata è stata bandita dal bikepacking?
Una riposta in questo caso potrebbe essere che, come indicato dall’organizzatore, la traccia è stata creata senza testarla e quindi senza poter capire in prima persona cosa vuole dire pedalare con una bicicletta rigida su quelle strade. Se vogliamo invece fare un ragionamento più generale non possiamo non vedere come le mode siano sfruttate per attrarre iscritti.
Chi conosce il mondo off-road sa benissimo quali sono i limiti di una forcella rigida e sa benissimo cosa vuole dire avere una forcella ammortizzata in termini di confort e sicurezza personale. Nella maggior parte dei casi la scelta di una MTB da 29 pollici front risulta azzeccata in termini di versatilità. Il problema è che non fa figo. E allora tutti a spaccarsi i polsi su manubri curvi.

Creare un itinerario veramente adatto alle biciclette gravel non è affatto semplice e spesso non è neppure possibile per la mancanza totale delle strade adatte al gravel. Questo però non ferma certi organizzatori che si ostinano a voler attrarre un certo tipo di pubblico che poi però rimane deluso. Nessuno sta dicendo che creare un tracciato lungo e affascinante sia semplice, anzi, è estremamente complesso. Però è anche vero che chi non ha questo tipo di capacità tecniche potrebbe astenersi nel farlo.
Per fortuna poi c’è chi riesce a vivere lo spirito del bikepacking in maniera libera e senza piegarsi a certe logiche di mercato come i Montanus. Sono appena diventati Ambassador di Kona e viaggeranno in sella a delle biciclette bi-ammortizzare.
