Un classico intramontabile e un oggetto di culto per i viaggiatori in bici
Ti ricordi il 2008? La camice di flanella erano dappertutto e le clarks sembravano le scarpe che avrebbero dominato il mondo. Era il periodo HIPSTER.
Usato quasi immediatamente come termine dispregiativo per chi cercava di ricreare i film di Wes Anderson nella vita di tutti i giorni e chi iniziava le frasi con “Come diceva Baudelaire…”, l’estetica hipster non era nient’altro che un rimando ad un’epoca d’oro passata, la famosa nostalgia. Il mondo dei viaggi in bici non è stato travolto da questa estetica, ma ogni tanto ne possiamo vedere alcuni sprazzi nei nuovi telai, nei vestiti e in tutta una serie di accessori.
L’epoca d’oro però è esistita, in un certo modo.
Per meglio dire, da qualche parte i viaggi in bici sono partiti. C’erano certamente i pannier ma l’oggetto che ha attirato più di tutti l’attenzione nel corso degli anni è stato la borsa Longflap. Flap è il termine inglese per “patta” e long, beh vuol dire lungo. Queste borse hanno una storia molto lunga e si adattavano perfettamente allo stile e all’uso degli inizi del secolo scorso, anche perché potevano essere prodotte ovunque e non avevano bisogno di ulteriori orpelli tecnologici.
Abbiamo provato la più classica delle classiche delle longflap: la Camper Longflap Saddlebag della Carradice.

Carradice è stata fondata nel 1932 in Nelson, Inghilterra, da H.W. Carradice. Non ci sono tantissime informazioni sul suo fondatore, ma negli anni l’azienda ha mantenuto lo stesso approccio nella creazioen delle borse. Sono infatti tutte fatte a mano – all’interno sull’etichetta si trova anche la firma di chi l’ha cucita – in cotton duck e sono pensate per essere agganciate alle selle tramite strap.

La borsa
La Camper Longflap non è leggera, arrivando a quasi un chilo di peso, ma d’altronde con una capacità di ben 23 litri non ci si poteva aspettare diversamente. Il volume principale si trova nello scompartimento centrale che è dotato anche di una pratica corda che regola quanto è stretta o meno la parte in plastica che chiude lo scompartimento.
Ci sono due tasche piccole ai lati perfette per una custodia di occhiali da sole, un piccolo drone o qualche altra attrezzatura da tenere a portata di mano. La chiusura è tramite cinghie, di cui troverete due set cuciti sulla borsa. E’ una soluzione molto intelligente perché permette di regolare l’altezza della borsa e di adattarla alla quantità di attrezzatura inserita nella borsa.
Materiali
Il materiale principale è il “cotton duck” con delle cuciture fatte a mano.
Il pesante tessuto da lavoro “Cotton Duck” è stato utilizzato per secoli in alcuni degli ambienti più difficili del pianeta. Il pesante tessuto di cotone a trama semplice, chiamato anche semplicemente Duck (anatra), o talvolta Duck Cloth (tela d’anatra), non ha nulla a che fare con gli uccelli acquatici o le loro piume, ma prende il nome dalla parola olandese doek, che significa “panno”.
Il popolare tessuto era più fitto della tela tradizionale e quindi più resistente e impermeabile, ideale per le vele delle navi e per i pantaloni bianchi e gli indumenti esterni dei marinai nel XVIII secolo. Grazie alle sue proprietà di resistenza all’acqua, il cotton duck veniva utilizzata anche per tende e coperture di barche.
Solo a metà del XIX secolo, però, le fabbriche tessili della costa orientale degli Stati Uniti incrementarono la produzione e iniziarono a utilizzare il tessuto per altri prodotti, come borse e abbigliamento.
Il termine “cotone” fu aggiunto al nome per distinguere gli articoli dalla più tradizionale anatra di lino. Divenne particolarmente popolare tra i minatori e gli altri lavoratori manuali che avevano bisogno di abiti da lavoro comodi e allo stesso tempo abbastanza resistenti da sopportare l’usura.
Alla tatto il materiale della borsa è molto piacevole e sopratutto resistente. Come tutti i tessuti è soggetto ad usura ma bisogna veramente maltrattare questa borsa per danneggiarla. Essendo un tessuto organico è facilmente riparabile, come la sua proprietà impermeabile. Dopo qualche anno, quando si nota un decadimento di questa sua caratteristica, è possibile applicare della cera per ripristinarla al suo stato originario.
Le fibbie sono in pelle oppure in materiale riciclato da materiale usato dai pompieri (basta fare richiesta a Carradice) e gli anelli per l’eventuale tracolla sono invece fatte di resistente metallo con un trattamento inossidabile.

La prova rispetto alla classica borsa sella
Abbiamo provato la Carradice con il suo supporto di metallo Bagman Sport, che permette di scaricare il peso in più punti e mantenere la borsa più stabile. Il supporto si avvita tramite due clap al carro della sella creando con una barra di metallo il sistema di quickrelease che si attacca alla borsa tramite fascette.
Pedalando non si nota grande differenza tra avere questa borsa o no, tranne ovviamente il peso. La sua posizione perpendicolare alla bici infatti permette di evitare il classico oscillare della borsa da bikepacking e anche il vento non influisce pesantemente sul mantenimento della direzione.
La parte negativa arriva però quando si usa su terreni accidentati. A velocità medie (sui 18 km/h) la borsa e il suo supportano saltellano ad ogni asperità del terreno e specialmente in discesa si avverte una sensazione non piacevole di movimento sotto la sella. Su terreni asfaltati anche non perfetti invece la borsa non da nessun tipo di problema, basta non caricarla troppo.
La tentazione con una capacità così larga è infatti quella di usarla come “deposito” di tutto, ma conviene sempre rispettare l’equilibrio di carico tra le varie borse che compongono il nostro setup. In occasione di pioggia lungo la giornata infatti il materiale si impregnerà, senza passare l’acqua all’attrezzatura all’interno, e acquisirà più peso.
Come nella borsa sella “da bikepacking” meglio inserire attrezzatura voluminosa ma leggera. In vista della pioggia bisogna anche tenere conto della parte sottostante della borsa che, seppur altamente resistente all’acqua, potrebbe inumidirsi pesantamente per mezzo dell’acqua piovana tirata su dal copertone.